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La tredicesima edizione di Testimonianze ricerca azioni vede il ritorno del festival nella storica sala di Teatro Akropolis, completamente rinnovata realizzando un progetto che la rende unica nella sua possibilità di presentarsi in diverse conformazioni, permettendole di diventare un luogo ideale per accogliere la danza, la performance, il cinema. Ma non si tratta solo di poter offrire al nostro pubblico un luogo migliore dove assistere alle proposte che abbiamo programmato. Un luogo rinnovato significa anche, e soprattutto, uno spazio che possa farsi luogo di nuove sfide. Si tratta di condividere con chi partecipa ad un evento il vissuto di cui quel luogo si fa portatore, significa affrontare insieme la complessità delle questioni che vogliamo porre e riproporre con gli artisti e gli studiosi invitati al festival. Questa tredicesima edizione giunge in un momento di profonda crisi dell’arte e della cultura, una crisi antica, resa ancora più grave da due anni di pandemia e da una guerra che ci vede coinvolti, non solo per questioni economiche. Forse, ora più che mai, è il momento di sfidare l’allucinazione di cui sembra essere preda il nostro tempo, che è quella di vedere sempre e soltanto il presente. È un’allucinazione pericolosa, fatta di istantaneità, fatta di immagini che incarnano ed esauriscono la realtà intera, fatta di iper-connessione e di iper-comunicazione. L’arte può essere la via principale per contrastare questa allucinazione, per liberare lo sguardo e per consentire di tornare a guardarci gli uni e gli altri finalmente ricondotti ad un principio di realtà che contempli anche il nostro passato e la nostra storia. Non come immagini da guardare attraverso il vaso di vetro del presente, in cui ogni forma si sovrappone a un’altra in un magma indistinto. Ma come pensieri e memoria che ci aiutino a riconoscerci, e a intuire, almeno per un istante, il senso delle parole di Giorgio Colli: il presente non esiste.

Arrivederci al 2023 con Testimonianze ricerca azioni XIV!