Descrizione
«Gli spazi lasciati aperti vengono ad uno ad uno occupati dagli incontri, dalle persone e dai contenuti che si generano. Ma per far sì che questo si verifichi è necessario il rigore della rinuncia, quella di sottrarsi al meccanismo che impone scelte obbligate in cambio di finanziamenti, quella di non lasciare spazio alle pratiche che riportano l’arte su un piano acritico di semplice comunicazione o intrattenimento. La rinuncia, insomma, a tutto ciò che allontana l’organizzazione di uno spazio destinato alla cultura dalla sua primaria funzione politica, quella cioè di farne un presidio di civiltà, di promozione e non di conservazione, di ricerca e non di esibizione».
La pubblicazione è realizzata con il contributo del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Direzione Generale Biblioteche e Istituti Culturali.