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Nasce dalla citazione di una scena dell’omonimo film di Buster Keaton, del 1921. Citazione e imitazione sono trattati come forma di conoscenza e occasione per connettersi con corporeità e cinetiche di persone che non ci sono più. Un danzatore ha studiato nel dettaglio la partitura fisica di una scena del film in cui interpreta una scimmia ammaestrata per comportarsi come un umano: un uomo che imita un uomo, che imita una scimmia che imita un uomo. Un gioco di specchi. Il danzatore ripercorre tutti i movimenti e i gesti in solitudine, senza il corpo del partner con cui Keaton interagisce nella pellicola. Partendo da questo, il movimento si sviluppa verso l’astrazione della danza.
Regia: Vincenzo Schino | Con: Luca Piomponi, C.L.Grugher, Simone Scibilia | Riprese: Fabio Tomassini | Luci: Valentina Pascarella | Supervisione editing: ACKAGI | Residenza artistica: Teatro Felix Guattari | Produzione: PinDoc, Opera Bianco
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