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Il film trae ispirazione da lavori di Merce Cunningham, Charles Atlas, Nam June Paik e Shigeko Kobuta, fondendo danza e videoarte in uno spazio di movimento impossibile e fluido. Nella prima parte, Green Studio, la coreografia di Ramona Caia viene inserita in uno studio allestito con green screen, sfruttando la tecnica del chroma key per creare un immaginario dove finzione e realtà si fondono. I gesti della danzatrice, appresi e rielaborati, danno vita a un patchwork coreografico che unisce copia e creazione. Jacopo Jenna, danzatore e operatore, interagisce con il discorso coreografico come elemento essenziale della composizione. La coreografia riflette una complessità di strati linguistici e temporali, che trova risoluzione nel corpo come realtà transitoria. La seconda parte, Imitate, Transform and Combine, esplora la storia della danza attraverso gesti quotidiani e ricordi, creando nuove temporalità e racconti alternativi tramite libere associazioni di immagini.
Un progetto di: Jacopo Jenna | Collaborazione e danza: Ramona Caia | Regia video Green Studio: Jacopo Jenna & Davide Mastrangelo | Direzione della fotografia: Stefano De Pieri | Sound design: Francesco Casciaro | Montaggio video: Jacopo Jenna | Organizzazione: Luisa Zuffo | Costume design: Eva di Franco | Produzione: Istituto Italiano di Cultura di Mosca
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