Skip to content Skip to footer

MENU

Crolli Silenziosi è il primo progetto comune di Claudia Tomasi e Francesca Pedullà, artiste della danza con oltre vent’anni di esperienza nel panorama internazionale.

Il lavoro nasce da una ricerca condivisa sul corpo come soggetto e oggetto, attraverso pratiche somatiche e performative. Al centro vi è la pietra, simbolo di permanenza e trasformazione, portatrice di memoria e testimone del tempo. La performance si sviluppa come rituale contemporaneo, mutevole e site-specific, in cui la danza crea connessioni tra corpo, mente e paesaggio. Con movimenti lenti e meditativi, le performer si fondono con l’elemento pietra, generando un “conglomerato” vivente di corpi, piante e materia minerale. Le pietre, viste come sorelle ancestrali e custodi di saggezza, diventano medium poetico tra spazio scenico e pubblico.

Crolli Silenziosi invita a un’esperienza collettiva, tra gesto, ascolto e memoria, che onora il legame profondo tra essere umano e natura.

 

In residenza a Teatro Akropolis a marzo 2025. 

Ph. Ginevra Mangano

DIARIO DI BORDO | Residenze 2025 a cura di Letizia Chiarlone (Oca Critica)

Un sasso. È appoggiato a terra, lontano da Francesca Pedullà e Claudia Tomasi, che si muovono lentamente, senza perdere mai il contatto fisico tra le estremità reciproche dei loro corpi. Un cono di luce illumina brevemente il sasso, prima di spostarsi sulle performer che, con lentezza, si avvicinano alla pietra, fino ad accoglierla a mani giunte. I polpastrelli delle loro dita accarezzano la superficie ruvida del sasso, per poi disporlo nuovamente a terra e piegarsi su sé stesse, in un intreccio di membra tale da sembrare che stiano assumendo in quel groviglio le fattezze di un masso vivo e pulsante.

Si alzano e, fianco contro fianco, finiscono per integrare nuovamente la pietra nei loro movimenti, ponendola a contatto con la superficie del loro corpo, dal busto, al viso, fino alle mani, ancora una volta. E da lì, da quel legame stretto tra le falangi, il sasso viene condotto e calato con delicatezza in un nido. Pelle contro pelle, i respiri si fondono, e la pietra trova finalmente una casa in cui rifugiarsi, un ritorno alla natura a cui appartiene.

Crolli silenziosi nasce come performance site-specific, legata alla terra resa arida dal sole a picco nelle zone vicino a Ostuni, in Puglia. Per la prima volta, Pedullà e Tomasi trasferiscono il loro lavoro all’interno della camera teatrale, in uno spazio neutro privo di quei riferimenti materiali che contraddistinguevano la performance ai suoi inizi. Unico legame flebile che viene mantenuto con il territorio è costituito dalla pietra, punto focale della performance, che riconduce il corpo al suo legame viscerale con la terra, innalzandolo come una montagna la cui struttura ossea è costituita dai massi che la compongono e la spingono a tendere sempre più in alto, verso il cielo. Ma tanto il monte si innalza e svetta, stagliandosi contro la volta celeste, quanto la pietra viene calata verso il basso, a contatto con quelle pendici che ne costituiscono le fondamenta. E così, l’uomo si eleva spiritualmente, innalza lodi al cielo, per poi tornare a essere polvere mescolata al fango. Per tornare alle ossa. 

Go to Top