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Una ricerca coreografica per la creazione di diversi esseri immaginari di natura zoolatrica, che nascono da un corpo umano. Uno zoo interiore, bestiario delle meraviglie, orrido e fantastico. Lo spettacolo creato da Maimone presenta un personaggio particolare, una sorta di estensione prostetica con testa e braccia superiori. Si trova a metà strada tra teatro di figura e teatro-danza, dove le due forme si fondono fisicamente. Lo spettacolo racconta una simbiosi progressiva: all’inizio, Maimone è una figura solitaria, vestita con abiti clowneschi. Poi, le sue braccia si allungano e si moltiplicano, uscendo dalla giacca abbandonata. I movimenti frammentati iniziali diventano fluidi, con le quattro braccia che si intrecciano in cerchi. Questo porta il corpo della danzatrice a convivere con un’altra entità, creando una relazione duplice di accettazione e rifiuto. La performance narra una trasformazione, esplorando il confine tra il corpo e la possibilità di accogliere un doppio. In Zoologia, gli oggetti di scena si integrano nel corpo, danzando insieme come un unico organo che si modifica. Questo dialogo tra alterità porta a un equilibrio, dove anche il conflitto trova una risoluzione quasi magica.
Idea, regia, coreografia: Lupa Maimone | Con: Lupa Maimone | Musiche: Marco Caredda | Interpretate da: Marco Caredda, Elsa Paglietti, Paola Lilliu, Melania Bertolo, Alice Naitza Clarkson | Maschere: Lupa Maimone, Vinka Delgado | Oggetti e progetto luci: Riccardo Serra | Disegno sonoro: Simone Frau
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