“Un libro piccolo ma intenso, Morte di Zarathustra, in delicato equilibrio tra analisi filosofica e disamina storica, racconto esperienziale e ricerca sul fare teatro. Un volume che riapre il discorso sulla figura attorale e che – in tempi di riforme e leggi sullo spettacolo dal vivo che privilegiano il discorso quantitativo a quello qualitativo, il facile populismo del botteghino e la compartecipazione del pubblico a livello di recita scolastica – accende i riflettori sulla teoria e sulla prassi teatrale, partendo da uno studio approfondito delle radici pretragiche. […] Il volume è ricco di spunti e, sebbene possa non sembrare (visti gli argomenti), è di facile comprensione, dato che ogni tema è affrontato con spirito divulgativo – senza scadere nel semplicistico né avvitarsi nell’autoreferenzialità.”
Simona Maria Frigerio – Persinsala
“Prosegue la ricerca intorno al “Tragico” di Clemente Tafuri e David Beronio con questo nuovo testo da poco editato. È una ricerca che nel suo stesso evolversi si ispira ancora una volta, e direi inevitabilmente, alle riflessioni di Nietzche, e dire intorno al Tragico e non sul Tragico vuole indicare un percorso circolare che sfronda la ricerca stessa dei suoi residui “storicistici” per tentare una comprensione che è adesione immediata. […] Un testo interessante segno di un lavoro che si sviluppa in profondità non solo nei suoi aspetti per così dire accademici, ma anche in quelli della relazione tra il territorio e una comunità di lavoro non chiusa in sé stessa ma attenta a ciò che può dare ovvero che deve ricevere da un contesto man mano più ampio.”
Maria Dolores Pesce – Dramma.it