Dal capitolo Il gioco degli dei:

Ecco che gli uomini diventano ombre, il loro essere mortali si stabilisce come permanenza dopo che hanno vissuto la presenza e la concretezza della loro mortalità per tutta la vita. Tale modo di intendere la natura umana ha dato origine allo spirito tragico, e l’amor fati di cui parla Nietzsche, di cui è un’immagine il tramonto nello Zarathustra, è la vita dei Greci calata nella profonda consapevolezza della presenza della morte all’interno di essa. In ogni istante è essenziale la contemplazione dell’ultima e più radicale delle possibilità, in ogni istante della vita si afferma la responsabilità inevitabile del confronto con la sua fine.

Recensioni

“Un libro piccolo ma intenso, Morte di Zarathustra, in delicato equilibrio tra analisi filosofica e disamina storica, racconto esperienziale e ricerca sul fare teatro. Un volume che riapre il discorso sulla figura attorale e che – in tempi di riforme e leggi sullo spettacolo dal vivo che privilegiano il discorso quantitativo a quello qualitativo, il facile populismo del botteghino e la compartecipazione del pubblico a livello di recita scolastica – accende i riflettori sulla teoria e sulla prassi teatrale, partendo da uno studio approfondito delle radici pretragiche. […] Il volume è ricco di spunti e, sebbene possa non sembrare (visti gli argomenti), è di facile comprensione, dato che ogni tema è affrontato con spirito divulgativo – senza scadere nel semplicistico né avvitarsi nell’autoreferenzialità.”

Simona Maria Frigerio – Persinsala

“Prosegue la ricerca intorno al “Tragico” di Clemente Tafuri e David Beronio con questo nuovo testo da poco editato. È una ricerca che nel suo stesso evolversi si ispira ancora una volta, e direi inevitabilmente, alle riflessioni di Nietzche, e dire intorno al Tragico e non sul Tragico vuole indicare un percorso circolare che sfronda la ricerca stessa dei suoi residui “storicistici” per tentare una comprensione che è adesione immediata. […] Un testo interessante segno di un lavoro che si sviluppa in profondità non solo nei suoi aspetti per così dire accademici, ma anche in quelli della relazione tra il territorio e una comunità di lavoro non chiusa in sé stessa ma attenta a ciò che può dare ovvero che deve ricevere da un contesto man mano più ampio.”

Maria Dolores Pesce – Dramma.it

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Premio Ubu 2017

 
AkropolisLibri è vincitore del Premio Ubu 2017 nella categoria “progetti speciali” con la seguente motivazione: “per la pregevole opera di storicizzazione del presente nel presente in nutriti volumi annuali che documentano l’attività svolta nel corso del festival Testimonianze ricerca azioni, rilanciando anche la lezione del passato, come nel caso della pubblicazione delle opere inedite di Alessandro Fersen”.